In questi ultimi dieci anni il concetto di postura si è evoluto rapidamente ed è ormai argomento di conoscenza diffusa. Tra le diverse scuole e metodi che si occupano di postura, emerge la tecnica Pilates.
L’originalità della tecnica si coniuga con i nuovi concetti posturali e di controllo del movimento, intendendo la postura non solo come un fatto statico ma dinamico.
Joseph Hubertus Pilates, estimatore della perfezione fisica e performance ad alto livello, fu un antesignano nello studio della postura, attraverso l’analisi di ogni movimento, creò negli anni metodo, tecnica e strumenti.
Inizialmente, dovendo rieducare soggetti reduci da traumi, adottò strumenti semplici e rudimentali per facilitare la ripresa dell’attività motoria e, tra i vari ausili a disposizione, utilizzò la molla per la sua versatilità. Unico a quel tempo, J.H. Pilates permetteva e incoraggiava il movimento precoce durante la riabilitazione assicurando l’assistenza necessaria grazie alle molle, strumento che in virtù delle sue caratteristiche, favoriva il recupero e stimolava il movimento mediante “forze non distruttive” e prive di rischi.
Le esperienze di quel periodo lo condussero a sviluppare gli attrezzi conosciuti oggi come, Universal Reformer, Cadillac, Chair, Barrel o Spine Corrector, nei quali la molla era lo strumento principe, il fulcro di ogni esercizio motorio. Gli attrezzi sono da considerarsi l’evoluzione dell’originale lavoro sul materassino, in quanto, senza un’adeguata preparazione fisica risulta complesso eseguire gli esercizi a corpo libero.
Il risultato dell’applicazione del metodo,pertanto, coniuga gli esercizi a corpo libero, gli attrezzi, la respirazione, il centring, la concentrazione, la precisione, la coordinazione e la fluidità del movimento. L’insieme di tutto ciò è riconducibile al termine fulcro, ovvero il cardine di una nuova consapevolezza del corpo attraverso l’organizzazione della mente.
L’ambiente Pilates, non è riferito ad una struttura, ma a un modo di pensare e di agire nei confronti della rieducazione al movimento. È conducibile a obiettivi finalizzati, in relazione alle esigenze e alle necessità del soggetto che ricerca il movimento ragionato. Con la tecnica Pilates, anche l’esercizio, più complesso, o difficile da eseguire, può essere praticato con successo, attraverso l’apprendimento di ogni fase destrutturata dell’esercizio stesso, fino a ricostruirlo nella sua complessità con nuove sinergie tra l’apprendimento del nuovo schema e l’evoluzione del movimento espresso dal corpo. Ogni esercizio viene scomposto in varie fasi considerando l’adattamento ai vincoli naturali: la gravità, le forze di carico applicate e la base d’appoggio. Ogni fase, con la tecnica Pilates, può essere perfezionata e facilitata con l’utilizzo degli attrezzi, con il sostegno della molla e dei piccoli attrezzi. In ogni movimento si dosano le forze applicate aumentando o riducendo la tensione delle molle, si valuta la base d’appoggio ampliandola o riducendola e si modifica l’orientamento del corpo nei confronti della gravità fino a raggiungere la capacità di lavorare a corpo libero senza percepirne la difficoltà. Gli attrezzi, la molla e la gravità sono fusi e sfruttati per consentire a ciascuno, attraverso l’evoluzione di ogni fase, di raggiungere un movimento efficiente, funzionalmente valido, recuperare senza rischi performance e corretta postura. L’obiettivo ultimo del lavoro in ambiente Pilates è quello di riconquistare una nuova consapevolezza del proprio corpo relazionato allo spazio circostante nelle diverse posizioni funzionali, da quella sdraiata, più comoda e rilassante, a quella più dinamica e performante, la posizione eretta.
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